Con gli occhi pieni di stupore guardavo quello che accadeva
Domenica nella Chiesa di S. Bernardino ad Amantea: più di 200 giovani calabresi
che avevano risposto all’invito di viere una giornata diversa dalle altre
solite domeniche, avevano rotto seppur per poche ore il solito tram tram
domenicale.
Mi chiedevo, e non ero il solo, quale fosse il motore che
aveva spostato quei giovani dalle loro postazioni di combattimento quotidiano,
postazioni che non facilmente si abbandonano ma quella domenica del 25 marzo
loro erano lì.
E la domanda mi girava e rigirava per la testa: Cosa stavano
cercando quei giovani lì, in un mondo che ci obbliga e convince a non fare
nulla che non ritorni utile ed in un periodo dove si è costretti a dover rinunziare
a ciò che non è prettamente necessario loro erano lì, fissi, attenti, con la
loro voglia di vita e di grandezza tutta concentrata in un ascolto, erano
pienamente sintonizzati ad ascoltare dentro una Chiesa.
Assurdo, direi, giovani che ascoltano dentro una Chiesa in
un tempo dove, Facebook, News, Tabloid, bollano tutto ciò che esce dalla bocca
di un prete come Palloso o inutile perdita di tempo, ebbene si, i giovani di
facebook stavano perdendo del loro tempo ad ascoltare un prete.
Erano sintonizzati ad ascoltare un messaggio particolare,
che non sempre si ascolta, un messaggio controcorrente: Andare 2 a 2 per il
mondo.
Si ricalcava il segno su un argomento per il quale, spesso
non si dorme la sera, o si fanno follie, si soffre o si gioisce: l’Amicizia o
meglio ancora l’Amore.
Si ascoltava un prete stravagante, di quelli che non si
rassegnano a dover svolger il loro ministero tra una novena ed un funerale, a
guidar il rosario delle vecchiette ed accontentarsi a far il solito incontro ai
soliti giovani che nemmeno il terremoto li schioda dai banchi della Chiesa non
curanti dei tanti giovani che bivaccano nelle Piazze delle Chiese. Un prete,
Don Marco che parlando dell’Amicizia, raccontava come essa fosse l’unica
condizione necessaria per andare per le strade del mondo a vincere quella
solitudine che, lentamente sta invadendo le nostre vite, lentamente si affaccia
a noi con i luccicanti strumenti moderni ma sempre più ci lascia
inesorabilmente soli.
E la solitudine, si sa, ci fa soffrire, piangere e cadere sempre
più in basso, ma quel prete lì stava a gridare che è possibile la reazione a
questo male, è possibile con il dono dell’Amicizia.
Essa fa fare cosa sempre nuove, guarisce le persone, ci
rende belli agli occhi di qualcuno, ci dà coraggio ad affrontare le avventure
della vita, ci mette in mano l’arma vincente contro tutte le paranoie, ci fa
essere meno strafottenti ma più generosi, ed oggi la generosità è un segno di
assoluta novità.
L’assoluta novità dell’Amicizia scoperta da Francesco d’Assisi
che ha saputo dare un calcio alla sua vita, alle solite passeggiate, ai soliti
corteggiamenti, si era insomma rotto le scatole di fare quello che tutti
facevano, aveva saputo scendere dall’enorme carro del “così fan tutti” e
cavalcare la sua libertà.
Credo che oggi Francesco rivive in tutti voi giovani che non
vi accontentate del solito divertimento, della solita critica a tutto, del
solito non senso, del solito trucco per essere belle, della solita moda, della
solita Chiesa dei pii e devoti, delle solite devozioni e prediche, del solito
qualunquismo ma cercate qualcosa in più.
Quel qualcosa, Don Marco ed i Frati vi hanno consigliato di
cercarlo in voi, voi che vi siete alzati presto un mattina di domenica di
Primavera e siete venuti in Convento ad Amantea.
Voi siete il miracolo più bello di questa primavera, voi che
vi aprite alla Bellezza di Cristo come i germogli che ora si aprono alla Vita, voi
siete il volto bello della Calabria, sono i vostri sorrisi che i giornali
dovrebbero mettere in prima Pagina piuttosto che le solite facce di gente che i
sorrisi cerca di toglierli.
Continuate così, continuate a cercare, continuate a
camminare 2 a 2, continuate ad ascoltare Cristo e guardarlo negli occhi dei vostri Amici, fidanzati, sposi….
fr. Rocco Predoti, ofm
conv
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