domenica 4 marzo 2012

Andate in tutto il mondo e…annunciate il Vangelo.


Tanto tempo è trascorso dal giorno in cui Gesù affidò tale compito ai suoi discepoli, ed oggi esso è quanto mai attuale.
Su quest’invito da allora son state attraversate frontiere, culture, nazioni, non c’è angolo  della terra che non abbia conosciuto l’annuncio della Buona Novella.
Si è sempre avuto a cuore di trasmettere quanto si è ricevuto ed anche frate Francesco avvertiva l’esigenza di trasmettere quel Vangelo che gli aveva trasformato la vita, mosso da ciò partì per le terre del Medioriente ed invitò i suoi frati a fare altrettanto.
Otto secoli che i frati francescani continuano l’ardente desiderio di Francesco di annunciare la bellezza del Vangelo ed ancora oggi attuano tale desiderio nelle  diverse missioni nei cinque continenti arricchendo le chiese locali con il carisma francescano conventuale, favorendo lo scambio tra le antiche e le nuove presenza dell’Ordine mediante un mutevole aiuto, incontrando Cristo nel volto di ogni persona.
Anche in Assisi, tra le diverse attività realizzate dai  frati, se pur in loco viene vissuta la missionarietà dal Centro Missionario che  si pone l’obiettivo di promuovere e far conoscere le opere missionarie dell’ Ordine ai pellegrini e turisti che transitano dinanzi alla nostra porta d’ingresso situata sulla via principale di Assisi ad opera dei chierici del Seminario “ Franciscanum”.
Per mezzo di stand, foto, oggetti provenienti dalle diverse terre di missione vengono illustrate le realtà missionarie, si collabora anche ad una raccolta fondi ma oltre a queste attività ne emerge un’altra molto importante strettamente legata con la promozione missionaria.
Oserei chiamarlo “Ascolto missionario”, ovvero accogliere l’esigenza di tante persone che, sostano presso il Centro per vedere la Mostra Missionaria, chiedono informazioni varie sulle missioni, sulla realtà dell’Ordine, sulla nostra identità da consacrati  e ci parlano dei loro dubbi, delle loro situazioni quotidiane, chiedono di essere semplicemente ascoltati, come un giorno piovoso di questo inverno, quando per le strade di Assisi non passava nessuno, entra nel Centro missionario una ragazza che, raccontando della sua vita, manifestava il desiderio di offrire la sua preparazione medica in terra dei missione a coloro che non hanno nulla e basta poco per renderli felici lamentando che la nostra gente  spesso soffre d’insoddisfazione riguardo alle cure mediche; in un pomeriggio piovoso abbiamo permesso al Vangelo di continuare la sua efficacia dando senso ad una persona che il senso della vita rischia di perderlo.
Allora mi accorgo di non essere troppo distante dall’attività dei nostri confratelli,  ci ritroviamo ad essere in contatto con gente sconosciuta ma che immediatamente diviene familiare, gente da ogni parte d’Italia e del Mondo con un movimento invertito rispetto ai missionari, ovvero è la gente che viene da noi, forse attratta da quel poco di semplicità in più che basta a renderci diversi da tutto ciò che circonda la vita quotidiana.
Gente assetata di verità, di giustizia, di pace ma soprattutto gente assetata di Dio che vede il nostro essere “segno” della sua presenza nel mondo ed ha esigenza di trovare nel nostro stile di vita, nel nostro carisma francescano  un rimando ad una realtà migliore e diversa da quella faticosa, apatica e quotidiana.
Essere missionari, se pur fermi ad attendere i pellegrini, ciò dimostra come la missionarietà vada ben oltre l’andare fisico, questo viveva già la Patrona delle Missioni Santa Teresina di Gesù monaca carmelitana che visse la sua missione nella piccola clausura di Lisieux.
Ecco in poche parole la sintesi non tanto di ciò che facciamo, ma di ciò che siamo, in quanto si fa ciò che si è, e noi siam ben contenti di essere “Ascoltatori Missionari”, testimoni del Vangelo, testimoni d’Amore .

Fr. Rocco Predoti
Fr. Anton Giulio Vacanti








Nessun commento:

Posta un commento