lunedì 5 marzo 2012

Chiamata vocazionale, risposta in cammino.

Il coraggio di lasciarsi amare, di lasciarsi coinvolgere nel turbine dell'Amore di Dio, rispondendo passo dopo passo alla sua chiamata.
Il cammino quaresimale, ci conduce dentro al cammino della vita, ma non ci lascia soli, come un padre che educa ci prende per mano e ci porta lungo questa via, a tratti difficile, a tratti dubbiosa, a tratti complicata, a tratti con delle domande che si alzano giganti innanzi alla nostra vita ma è necessario lasciarsi condurre con fiducia e speranza, sapendo attendere le risposte che giungeranno, ma tocca attendere, come gli apostoli che, sul monte tabor, dinanzi alla domanda su cosa significasse ciò che avevano visto, Gesù chiedeva di attendere.
Mettiamoci nell'atteggiamento del bambino che, fidandosi dell'amore della mamma e della sicurezza del papà si lasciano avvolgere la manina da quella del genitore e camminano con loro.
Camminiamo verso la Pasqua cogliendo la sapienza e la dolcezza che ci vengono date dalle fermate domenicali, fermate dove il Padre ci fa vedere il cammino percorso e quello da percorrere.
Non scoraggiamoci se il cammino verso la Pasqua è lungo, e sopratutto se sulla vetta c'è collocata una croce, perchè nel momento del dolore, dell'abbandono, della sfiducia, della tristezza, dell'angoscia potremo rispondere insieme a Cristo al Padre urlando dalla nostra solitudine, al Padre che sul Tabor dice di Cristo: "Questo è il mio Figlio: Ascoltatelo !".
Lasciamoci affascinare dall'ascolto di Dio, ascolto che genera la Misericordia di Dio, quella Misericordia che ha trasformato la vita di Frate Francesco, 800 anni fa per le vie di Assisi.
Ecco le parole che Francesco ha lasciato prima di morire nel suo Testamento da dove emana il profumo della sua esperienza, del suo cammino, della sua attesa, della sua sofferenza sula croce con Cristo.
Queste parole entrino nel cuore di tutti, in particolare nel cuore di chi avverte la chiamata di Dio, rispondendo con il desiderio di diventare frate, perchè questo desiderio, questa fiamma vocazionale sia alimentata dall'esperienza vera e concreta dell'Amore di Dio.


Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare a
fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava
cosa troppo amara vedere i lebbrosi,  e il Signore stesso mi
condusse tra loro e usai con essi misericordia .  E allontanandomi
da loro, cio` che mi sembrava amaro mi fu cambiato
in dolcezza di animo e di corpo . E in seguito, stetti un poco
e uscii dal secolo .   (Dal testamento di S. Francesco)




Fr. Rocco Predoti

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