domenica 4 febbraio 2018

Amico..prima che religioso

Religiosi - I Fratelli che bussano alla porta, padri francescani, cappuccini                        ...Esce dalla sinagoga e va in casa. Tra mura semplici dove l'affetto è l'unico rito e dove i riti servonoarafforzare gli affetti. Li nella casa Gesù si affida alla vita di quella famiglia, la famiglia di Pietro. Una famiglia segnata dal dolore, c'era un ammalata. Gesù non entra da santone, non è un punto di riferimento spirituale. Non porta un ruolo salutare oppure clericale. Gesù entra da amico. Lui è semplicemente un amico che entra in quella casa e da amico viene trattato. Non occorre rifugiarsi dietro l'ombra di un ruolo né tantomeno ripetere la propria funzione per poter essere riconosciuti. Gesù viene accolto per la relazione di amicizia tra sé e gli altri, amici prima che discepoli.
L'amicizia guarisce ogni sofferenza, allontana il male e la solitudine e per amicizia si serve con gioia. Accogliere l'altro in amicizia permette un servizio bello, leggero, come quello della suocera di Pietro.
Soffrire con un amico accanto allontana i fantasmi della solitudine, permette di alzarsi dal letto della disperazione, di compiere quel salto che il dolore ci viete tenendoci inchiodati.
Seguire Gesù equivale ad entrare nella casa degli altri, nel cuore di chi si incontra da amico prima che da frate nel suo ruolo, indossare il sorriso prima che una veste sacra, portare vicinanza prima che la borsetta con i "sacri attrezzi", aprirsi all'altro prima che chiudersi nel mantello dell'abito sacro.
Essere uomini dal cuore pacifico per portare la pace invitata da Frate Francesco: salutate dicendo "il Signore ti dia pace.


fr. Rocco Predoti  ofm conv

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