giovedì 30 aprile 2015

Perchè ti sei fatto frate?

Perchè ti sei fatto frate?
è la domanda che noi frati ci sentiamo rivolgerci quasi ogni giorno dalla gente che ci avvicina per strada, sul treno, in stazione. Perchè oggi un giovane sceglie di entrare in convento? Perchè questa controtendenza?
Certamente l'iniziativa è sempre di Dio. E' Lui che sceglie un ragazzo o una ragazza ed inizia a mettere nel cuore come un piccolo seme: il desiderio di Dio. Gesù si avvicina alla vita di qualcuno e gli dice: Segumi!!! Ma dove seguirlo? Come seguirlo?
Inizia una fase della vita che si chiama "Discernimento" e la persona chiamata si affida a delle persone che la sanno consigliare. Cosa buona è che sia il Parroco o un frate che abita vicino l'ambiente che si frequenta in modo che aiuti a capire dove il Signore sta chiamando; così ha fatto il giovane Francesco quando si è fatto spiegare dal suo Parroco alla Porziuncola il brano di Luca "Se vuoi essere perfetto và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi" (Lc 18, 22).
Non avere paura!!! Lascia che Dio ti chiami e ti chieda di andare controcorrente, ti chieda di sfidare le scelte di luoghi comuni e prendere in mano la tua vita... Scegli in grande!!! Guarda in Alto!!!

martedì 28 aprile 2015

Farsi frate come Francesco d'Assisi - 3

Ascoltare la voce di Dio nel cuore

«La notte, mentre dormiva, la Bontà di Dio gli fece vedere un palazzo grande e bello, pieno di armi contrassegnate con la croce di Cristo, per dimostrargli in forma visiva come la misericordia da lui usata verso il cavaliere povero per amore del Sommo Re, stava per essere ricambiata con una ricompensa impareggiabile».
Avevamo lasciato Francesco mentre donava il suo mantello ad un cavaliere, aveva capito che dare qualcosa di sé a chi gli stava accanto valeva molto per la sua vita e Dio voleva ricompensarlo. Gli fa vedere un palazzo pieno di armi. Il sogno della sua vita sta per realizzarsi. Ascoltiamo cosa risponde, proprio come te: «Domandò a chi appartenessero quelle armi e una voce dal cielo gli assicurò che erano sue tutte sue e dei suoi cavalieri.»

Il giovane Francesco non capisce subito questo messaggio e pensa fosse un incoraggiamento a seguire il suo ideale insieme ai suoi amici. Ma Gesù stava lavorando dentro di lui, pian piano e quel sogno si rivelerà più avanti…..
TO BE CONTINUED...

lunedì 27 aprile 2015

Preghiera della Mamma per la vocazione

                        Signore, mio figlio è “Frate Francescano

Prima ancora che egli nascesse Tu già sapevi che si sarebbe      consacrato a Te.

     Ti ha offerto la sua voce
dolce e suadente, le sue mani pure e benedicenti, il suo volto sereno che infonde speranza.

      Accogli Signore la mia
Preghiera e fa’ che lui possa
Trasfondere, sempre in tutti coloro
Che incontrerà,la luce e la serenità
Che sono forza e fede in Te, nostro
Dio e nostro Padre.

       Fa o Signore che la sua parola sia Amore vivo e vero, che
egli sia Pane sull’Altare nel
l’Eucarestia, che egli doni se stesso come acqua limpida nel Sacramento del
Battesimo e del Perdono.

       Sia benedizione per le famiglie che avvicinerà.
       Fa o Signore che semini copiosamente, qui o in terre lontane,
nei bimbi, nei giovani che vogliono conoscere la loro strada, in tutti, fratelli e sorelle la bontà del suo cuore come sempre ha fatto.
        Fa che io mi senta sempre a lui  vicina, con il sostegno della preghiera: nel Calice e nell’Ostia, da oggi e per
l’Eternità. Rendilo Signore perseverante
       e degno di essere Tuo Sacerdote. Ti prego ascolta è la preghiere di una
                   MAMMA  

domenica 26 aprile 2015

Frasi frate come Francesco - 2


Regalare qualcosa di sè
Il Giovane Francesco desiderava diventare un grande personaggio, compiere grandi opere. Francesco voleva diventare un cavaliere grande, nobile e famoso. Voleva essere come i grandi della storia, avere fama. Si chiedeva perché gli altri fossero famosi e lui no.
Mentre si impegnava a diventare un cavaliere famoso allo stesso tempo si accrogeva che altri accanto a lui erano tristi perché stavano fallendo nella loro vita. Francesco inizia a compiere dei strani gesti. Leggiamo cosa scriveva di lui Bonaventura nella biografia « Si procurò vestiti decorosi com’era sua abitudine. Una volta, incontrato un cavaliere, nobile ma povero e mal vestito, subito si spogliò e fece indossare i suoi vestiti all’altro. Così con un solo gesto, compì un duplice atto di pietà, poiché nascose la vergogna di un nobile cavaliere e alleviò la miseria di un povero».
Lui stesso scrive di sé nel suo Testamento: «mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro ed iniziai ad amarli».

Come scrive Papa Francesco, la vocazione è l’invito che Gesù fa ad ognuno di noi ad andare verso le persone che ci stanno accanto ed iniziare ad ascoltare la voce di Dio e la voce degli altri che chiedono al tuo cuore solo una cosa: Amore!!!

venerdì 24 aprile 2015

Duc in altum - Week end giovani ad Assisi

WEEK-END GIOVANI ADULTI
30 MAGGIO - 2 GIUGNO 2015

DUC IN ALTUM



PROGRAMMA:

Sabato 30 maggio:
15.00 Arrivi
18.00 Introduzione
19.00 Vespri

Domenica 31 maggio:
9.00 S. Messa in Basilica
Pellegrinaggio a San Damiano
Pranzo
Pomeriggio: Lectio Divina
18.00 Vespri in Basilica
19.30 Cena

Lunedì 1 giugno:
Lodi mattutine
Attività francescana in Assisi
Pranzo
Pomeriggio: attività francescana in Assisi
Cena

Martedì 2 giugno:
Lodi mattutine
Colazione
Pellegrinaggio al Vescovado
Pranzo
Partenze


NOTE LOGISTICHE
La proposta è rivolta a tutti coloro che hanno tra i 29 e i 35 anni; si svolgerà ad Assisi, ed è organizzata dal Centro Francescano Giovani Assisi, che si trova al Sacro Convento.
Le iscrizioni vanno fatte entro il 10 maggio 2015, o fino a esaurimenti posti. 
Posti disponibili: 65
Prossimamente verranno comunicati dettagli e altre indicazioni.
Per qualsiasi chiarimento e iscrizione, inviare un'email a: segreteria@giovaniversoassisi.it oppure a: francescanicalabria@gmail.com 

Farsi frate come Francesco d’Assisi - 1

La vita ti porta a fare un salto, una scelta decisiva per la tua felicità; ogni volta che scegliamo qualcosa lo facciamo per essere felici.
Ma puoi capitare che qualcun altro ti sceglie per la tua felicità. Di solito questo si chiama Amore. Nell’amore ci si sceglie per poter essere felici.
Anche Gesù sceglie tanti perché stiano con Lui. Gesù ti sceglie per la tua felicità e ti chiama. Ti fissa negli occhi della tua esistenza, ti chiama per nome e ti chiede se vuoi essere felice.
Gesù chiama nella tua vita, non in un luogo lontano ma lì dove tu vivi, nelle cose che tu fai: nella tua scuola, nella tua famiglia, nella tua università, nel tuo lavoro, con i tuoi amici.
Non servono requisiti particolari ma solo orecchio ad ascoltare questa voce nel cuore.

Tu, giovane, non hai nulla in meno o in più del giovane Francesco figlio di Pietro di Bernardone che vediamo qui passeggiare tranquillamente nella piazza centrale della città di Assisi con i suoi amici. Anche tu chissà quante domeniche pomeriggio esci a spassarti qualche ora con i tuoi amici. Esattamente come il giovane Francesco. Eppure da una semplice passeggiata, Giotto fa iniziare la sua avventura vocazionale. E se anche tu stai per essere chiamato all’avventura di una vocazione d’amore? Proprio mentre stai tranquillamente passeggiando o seduto al pub con la pinta di birra? Ascolta anche tu! Gesù chiama!
Ma cosa bisogna fare???

to be continued....

mercoledì 22 aprile 2015

Giornata Mondiale per le Vocazioni: Vocazione è un "esodo" da sè

 La vocazione è un "esodo" da sé
verso Dio e i poveri


 Cari fratelli e sorelle!
La quarta Domenica di Pasqua ci presenta l’icona del Buon Pastore che conosce le sue pecore, le chiama, le nutre e le conduce.
Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per centrare la nostra vita in Gesù Cristo; abbandonare come Abramo la propria terra mettendosi in cammino con fiducia, sapendo che Dio indicherà la strada verso la nuova terra. Questa “uscita” non è da intendersi come un disprezzo della propria vita, del proprio sentire, della propria umanità; al contrario, chi si mette in cammino alla sequela del Cristo trova la vita in abbondanza, mettendo tutto sé stesso a disposizione di Dio e del suo Regno. Dice Gesù: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29). Tutto ciò ha la sua radice profonda nell’amore. Infatti, la vocazione cristiana è anzitutto una chiamata d’amore che attrae e rimanda oltre sé stessi, decentra la persona, innesca «un esodo permanente dall’io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio» (Benedetto XVI, Lett. Enc. Deus Caritas est, 6).
Rispondere alla chiamata di Dio, dunque, è lasciare che Egli ci faccia uscire dalla nostra falsa stabilità per metterci in cammino verso Gesù Cristo, termine primo e ultimo della nostra vita e della nostra felicità.
Questa dinamica esodale, verso Dio e verso l’uomo, riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo soprattutto ai più giovani che, anche per la loro età e per la visione del futuro che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni per il futuro e l’incertezza che intacca la quotidianità rischiano di paralizzare questi loro slanci, di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena impegnarsi e che il Dio della fede
cristiana limiti la loro libertà. Invece, cari giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di mettervi in cammino! Il Vangelo è la Parola che libera, trasforma e rende più bella la nostra vita. Quanto è bello lasciarsi sorprendere dalla chiamata di Dio, accogliere la sua Parola, mettere i passi della vostra esistenza sulle orme di Gesù, nell’adorazione del mistero divino e nella dedizione generosa agli altri! La vostra vita diventerà ogni giorno più ricca e più gioiosa!
La Vergine Maria, modello di ogni vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del Signore. Lei ci accompagna e ci guida. Con il coraggio generoso della fede, Maria ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al disegno che Dio ha su ciascuno di noi; perché cresca in noi il desiderio di uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri (cfr Lc 1,39). La Vergine Madre ci protegga e interceda per tutti noi.


Papa Francesco

venerdì 17 aprile 2015

Il curriculum vale poco



Ma siamo come quel bambino che aveva 5 pani e 2 pesci. Erano quasi nulla per la folla che circondava Gesù. Eppure Gesù non chiama un ristorante o manda tutti gli apostoli a comprare quintali di pane. Gesù sceglie quel bambino che ha poco. Tutti lo avevano scartato ma non Gesù. Lui si accorge della grandezza che si nascondeva in quel poco pane e lo riempie di valore.


 
Il curriculum vale poco, hai poca esperienza, nessuno ha bisogno di te ed al massimo ti faranno sapere se servi. Non interessa chi sei, se sei felice, allegro, deluso, esuberante, se fingi o meno. Interessa che hai poco valore. Purtroppo la vita vale poco tante volte, troppe volte. Un mondo che gira velocemente come una giostra alla quale ti aggrappi solo se hai appigli che hanno spessore. È un mondo che ha fame di gente che conta, di gente che possa dare tanto, eccessivamente troppo.
Quando siamo tristi che pensiamo che la nostra vita vale poco, quando anni di impegno sui libri sono scartati per una graduatoria ingiusta o perché “mancano requisiti”, quando le nostre notti insonni per amore di qualcuno sono liquidate come tempo perso, quando il nostro amore è ritenuto poco perché l’altro/a cerca qualcos’altro. Allora ciò che pensiamo sia poco, Gesù lo prende tra le sue mani. Prende le nostre tristezze, delusioni, amarezze.
Coraggio, mettiamo i nostri 5 pani e 2 pesci nelle sue mani. Serve coraggio ma con Gesù si può osare. Riempiamo le sue mani del nostro poco e Lui riempirà la nostra vita di grandi cose.
Possiamo buttarci con il parapendio della fiducia verso gli orizzonti della vita ed osare come fece s. Francesco che così consigliava ai suoi frati: «Carissimi rallegratevi nel Signore; non vi rattristi il fatto di essere così pochi; non vi spaventi la mia e vostra semplicità.»


fr. Rocco Predoti