sabato 3 dicembre 2016

La chiamata. Dono ricevuto e dato.




Giovani frati perché la vocazione è giovane. Risposta ad un progetto di felicità proposto da Cristo a dei giovani. Vuoi seguirmi? Vuoi essere felice? Vuoi realizzare la tua vita con la mia?
Giovani frati che non hanno esitato, non hanno fatto conti, non hanno atteso anni ed anni in un’eterna titubanza. Non si sono lasciati intimidire dal sogno di Dio per loro.
Fr. Miguel e fr. Zbigniew, due giovani francescani di appena trent’anni che davanti alla proposta di amore fatta da Gesù non si sono tirati indietro. Mani che hanno servito, amato, accarezzato, abbracciato. Mani che si sono consumate nell’incontro di quella mano piagata di Cristo nella mano piagata dei fratelli serviti sulle alture del Perù.
Giovani frati che hanno donato la loro vita nel martirio. Uccisi perché hanno amato e davanti alla minaccia hanno risposto “Non abbiamo niente da nascondere, se vengono daremo testimonianza della verità”. La loro verità è stata l’amore ricevuto e dato. Uccisi ma vivi, zittiti ma parlanti della verità che ha trasformato la loro vita. Lascia che Gesù seduca la tua vita, il suo amore la trasformi, la sua vita plasmi la tua.
I giovani frati in Calabria ci sentiamo come disse uno di loro due, “un seme gettato su una terra difficile e adesso tocca a noi germogliare bene”. Ecco perché li stiamo scegliendo come esempio da proporci e proporre, come stile da vivere e da raccontare. Gli eventi che vivremo ad Amantea in questi giorni vogliono essere un segno che illumini la nostra vita e quella dei giovani della nostra terra di Calabria. Dedicare a loro una piazza vuol rendere la loro una presenza nella vita quotidiana della nostra città di Amantea affinché vi sia sempre il coraggio di rispondere di Sì alla chiamata del Signore.


Fr. Rocco Predoti

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