La
settimana di Pasqua, la settimana dello stupore contemplativo del sepolcro
vuoto, la settimana fondata sull’alba del giorno nuovo ha visto, ad Assisi, l’alba
del giorno nuovo per il francescanesimo europeo.
Radunati
attorno alla tomba di Frate Francesco, 300 giovani Frati Minori Conventuali provenienti
dalle diverse case formative sparse in Europa, accompagnati dai nostri
formatori, ministri provinciali ed il Ministro Generale fr. marco tasca,
abbiamo vissuto una settimana insieme per riflettere sul nostro carisma francescano
e per poter approfondire la consapevolezza che siamo noi “il Volto giovane del
francescanesimo” europeo.
Si
è vissuto un clima di festa ed armonia sin dal mometo dell’arrivo di tutti
incontrandosi davanti la basilica, non era la scena dolcificata di un film ma
un insieme concreto e reale di sentimenti gioiosi di fratelli che si corrono
incontro abbracciandosi dopo tanto tempo che non ci si vedeva, ma amore
fraterno.
Questo
dimostra che l’Amore fraterno ancora è possibile e questo sperimentato nel
ritorno alla casa paterna, così definita da tanti dato l’eco ridondane: “finalmente
a casa”.
Non
mi dilungo a ripetere le cifre dell’evento ma racconto la qualità della gioia
che ci ha animati.
Si
vedevano scene di gioia autentica, avvertendo nel fratello che stava acanto e
che si rivedeva dopo tanto tempo oppure che non si era ancora conosciuto, pur
di un’altra lingua e cultura l’appartenenza alla stessa famiglia e la
condivisione dello stesso ideale.
particolare
è stata la gioia mia e dei miei compagni con i quali ho trascorso l’anno di
Noviziato ad Assisi quando ci siamo riabbracciati dopo il tempo trascorso dal
giorno della Professione dei voti il quale sembrava non fosse mai trascorso ma anzi
la lontananza aveva accresciuto in noi il desiderio di rivederci.
Ovvio
lo scambio di esperienze di questo tempo di formazione ma durante la settimana
ogni momento era opportuno per ritornare a star insieme rivivendo la gioia dei
tempi del Noviziato, perché questo tempo lega in maniera particolare noi frati,
e noi nonostante le differenze culturali ci eravamo lasciati come un gruppo
compatto e tali ci siamo ritrovati.
Ma
lo sguardo non può limitarsi solo alla gioia di rivedere i compagni di
Noviziato ma tanti sono stati i frati conosciuti provenienti da Polonia,
Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Inghilterra, Germania, Francia
e con loro condividere la propria esperienza di vita e nemmeno le difficoltà
legate alla differenza di lingue ci hanno impedito di vivere momenti di
fraternità.
Insieme
abbiamo pregato sulla Tomba di Frate Francesco, insieme abbiamo mangiato e
vissuto momenti di festa, ci siamo confrontati sui fondamenti del nostro ideale
ed insieme abbiamo attraversato Assisi
per andare a rivedere i luoghi delle nostre radici passando per S.
Damiano e Rivotorto dove nel Tugurio la Fraternità itinerante ebbe la sua prima
dimora per poi cedere il posto ad un asino ed al suo padrone.
Tanta
era la meraviglia e la gioia negli occhi della gente nel vedere questo volto
giovane del Francescanesimo e della Chiesa, un volto capace di dare speranza e
ricordare che la Chiesa non è qualcosa che “puzza di vecchio” ma “profuma della
novità giovanile”, la novità del Vangelo di Cristo risorto che giovani ancora
oggi sono disposti a vivere ed annunciare secondo lo stile di Frate Francesco.
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