Sono
Bruno, ho 25 anni e provengo da Salerno; da ottobre dello scorso anno sono a
Benevento per vivere la formazione iniziale che prende il nome di postulato, primo cammino per diventare frate francescano.
Vorrei riassumere la mia esperienza vocazionale (come credo
quella di tutti), con la parola Amore. Sono qui perché attratto dal Signore
che, in ogni istante della mia vita, mi ha amato profondamente; Lui che è
buono, Lui che è Amore attrae in modo incredibile con la sua Parola, con la sua
presenza. Bisogna però porsi in ascolto; diventare un’anfora vuota per essere
pieno di Dio.
Il Signore mi ha messo nel cuore una
sorta di nostalgia di Lui per cercarLo sempre con coraggio e passione fino ad
arrivare qui, tra i Frati Conventuali per discernere la Sua chiamata e per perfezionare la risposta che do e che
cerco di vivere al meglio insieme ai miei fratelli.
Tutto
ebbe inizio nel 2005 ad Assisi dove feci i miei primi esercizi spirituali.
Credo che proprio in quei giorni la figura del
poverello di Assisi mi colpì profondamente, mi turbò ma i tempi di Dio non sono
i miei tempi…e così continuai la mia vita indifferente, gettando questa
esperienza sotto la sabbia, temendo che fosse soltanto una mia impressione.
Intanto però l’amore scava, scatena, provoca, incoraggia…fino
a lasciare tutto, abbandonare ogni mio progetto di studio e di vita. Una scelta
piena di timore, di paura, di domande…ma nel frattempo piena di gioia, piena di
entusiasmo e di slancio che mi hanno fatto sentire completo, come se non avessi
bisogno di nient’altro…fino ad arrivare qui per seguire il Signore allo stesso
modo di S. Francesco, per diventare frate e testimoniare, con la vita, in modo
semplice, il Vangelo.
Diventare frate per me vuol dire vivere in libertà, liberi nello spirito per amare
direttamente Dio con i fratelli; vuol dire vivere con gioia per lodare Dio di
tutte le meraviglie che compie ogni giorno; vuol dire vivere con i fratelli con
cui condividere la vita, l’esperienza di Dio, la preghiera e la gioia; vuol
dire essere dono e vivere gli altri come dono di Dio nel servizio: vuol dire
essere pieni di stupore e meraviglia verso le cose più semplici. Insomma: liberi
per essere ricompensati all’infinito, senza calcoli!
Mi
chiedo perché un giovane dovrebbe vivere un’avventura francescana?
Credo
semplicemente che il Signore chiama
tantissimi giovani sui passi di Francesco e che debbano, con serenità, capire
cosa Lui vuole da loro.
Ognuno di noi ha il diritto di comprendere
quale sia la strada per arrivare alla gioia immensa e piena…perché il Signore
ci vuole innanzitutto e soprattutto felici!
Allora
cari giovani, coetanei e non, mettetevi in ascolto…muoviamoci per seguire Gesù
che dice: “venite e vedrete”. Andiamo per vederLo, andiamo per comprendere,
andiamo nel silenzio per ascoltarlo, andiamo in preghiera per parlargli,
andiamo per affidargli ogni nostra paura, gioia, sofferenza, andiamo per
metterci al suo servizio : innanzitutto andiamo!
Abbandoniamoci
a Lui che ci “ha chiamato amici” e che ogni giorno, attraverso le persone che
ci circondano e gli eventi che accadono, ci guida…per quella strada che,
nonostante sia in salita, porta alla gioia vera, porta al tesoro nascosto che
distrugge la tristezza del mondo.
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