Ciao a tutti mi chiamo fra Daniele, ho
29 anni e vengo da Prato. E’ sempre difficile parlare della propria storia ma è
anche emozionante perché sei chiamato a ricordare, a fare memoria di tante cose
che mi portano al rendimento di grazie al Signore. Sì, perché come San
Francesco scrive nel Testamento << il Signore mi dette, il Signore mi
donò …>> anch’io non posso che ammettere che questa non è solo la mia
storia ma la storia che Dio ha fatto con me. Diciamo subito che come molti
altri non avrei mai pensato di farmi frate!
L’incontro mi colpì molto e lasciò nel mio
cuore una nuova, ulteriore inquietudine che mi spinse a conoscere i frati in
Toscana per verificare se la mia fosse stata una vocazione al sacerdozio o alla
vita religiosa. Nel 2008 decisi così, d’accordo con il mio parroco di terminare
il mio discernimento in diocesi e di proseguirlo con i frati. Al termine del
mio percorso universitario insieme ai frati prendemmo la decisione di fare il
gran passo: un mese dopo la laurea nel 2010, entrai in Postulato a Osimo,
presso il Santuario di San Giuseppe da Copertino. Nel 2012 assieme ai miei fratelli
di Postulato ho iniziato l’anno di Noviziato presso il Sacro Convento di Assisi
al termine del quale abbiamo emesso la nostra professione religiosa,
consacrando la nostra vita alla sequela del Signore Gesù Cristo nella via
tracciata da San Francesco. In questi anni il Signore mi ha donato la
grazia di vivere vicino a lui; attraverso la formazione e la preghiera
Francesco ha voluto aprirmi alcuni segreti del suo cuore: un cuore di “madre”,
di fratello, un cuore di riconciliazione, di fede e di misericordia, bruciante
d’amore e passione per Dio e per i fratelli, desideroso in ogni momento di
discernere la volontà del Padre celeste. Oggi sono al secondo anno di studi in
Filosofia e Teologia e che dire? Guardandomi indietro posso davvero vedere e
cantare la Misericordia del Signore nella mia vita. Sempre dal Lui mi sono
sentito guidato, accompagnato, amato, accettato anche quando io mi scoraggiavo
e sempre più mi scoprivo infedele e peccatore. Tutto è stato dono su dono fino
al grande dono della professione religiosa. Non posso fare altro che
ringrazialo e chiederGli la grazia che la mia vita possa essere un grande “grazie”, facendo di essa un dono a Lui e ai fratelli.
Dopo le superiori, nel 2005, avevo
intrapreso gli studi in Giurisprudenza a Firenze, con l’intenzione di
realizzarmi nell’ambito delle professioni legali, non immaginando mai che il
buon Dio invece avesse da propormi la professione religiosa !Tutto è cominciato
nel lontano 2004 quando con la mia famiglia ci trasferimmo dai miei nonni; ma
non fu solo un cambiamento di casa: il buon Dio mi cambiò la vita! Da quel
periodo, infatti, grazie soprattutto ad alcune nuove amicizie, con l’aiuto del
Signore si risolsero alcune tensioni che mi portavo dagli anni
dell’adolescenza. Anzi. Tante situazioni cominciarono a mutare in modo
inaspettato nella mia vita e in senso molto positivo. Ricordo molto bene come, sebbene
avessi smesso di frequentare la Chiesa dopo la Cresima, mi sia sentito portato
ad attribuire al Signore tutto questo; e da ciò è nato un grande senso di
gratitudine verso di Lui per quello che aveva fatto per me. Ed è con questo
senso di riconoscenza e gratitudine che arriva il punto decisivo di questa
storia: il Luglio del 2007 quando, all’interno di un campo estivo con i bambini
della mia Parrocchia in cui ero presente come aiuto animatore, avvertii per la
prima volta una sensazione particolare, alcuni pensieri “strani” che mi
accompagnarono per tutti quei giorni e che mi portarono a rivolgere al mio
parroco la classica domanda: "Don, scusa, come si fa a capire se uno ha la
vocazione?”. Glielo chiesi molto ingenuamente come se si potesse rispondere a
questa domanda con una battuta. Con lui entrai dunque in discernimento
vocazionale, per comprendere se ciò che stavo cominciando a percepire fosse una
qualche “chiamata particolare”. Ma il Signore, che ha un cammino per ciascuno,
neppure un mese dopo mi portò ad Assisi dove conobbi per la prima volta i Frati
Minori Conventuali, nell’ambito di un campo estivo per giovani organizzato dal
Centro di Pastorale giovanile e vocazionale presso il Sacro Convento. Ironia
del Signore: a Prato erano presenti sia i Frati Minori sia i Frati Minori
Cappuccini ma non i Conventuali!
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