lunedì 7 settembre 2009

Tu mi Chi..Ami, io mi Fido....

esperienza di Daniele al Campo Vocazionale svolto ad Amantea dal 27 al 30 agosto 2009

Fiducia, un argomento delicato da trattare, da vivere, in un mondo che ormai sembra dirci l’esatto contrario: non fidarsi di niente e nessuno. Ma questo implica, per primo, il non fidarsi del mondo stesso!
“So a chi ho dato la mia fiducia” è un qualcosa di diverso, un’affermazione che non ammette repliche, che esprime una sicurezza forte e indistruttibile. Questa frase mi ha spinto a partecipare al campo vocazionale francescano tenutosi presso il convento dei frati minori conventuali di san Bernardino in Amantea, i penultimi quattro giorni di agosto.
Il cuore dell’uomo ha bisogno di fidarsi, di trovare un appiglio, una roccia sulla quale costruire la casa della propria anima. Nella mia vita ho sempre cercato questo appiglio nell’altro sesso, nelle vanità, negli amici “di circostanza” e in tutto ciò che il mondo proponeva per divertirmi; mi fidavo di lui. Passava il tempo però e mi rendevo conto di quanto fossero fragili le mie fondamenta, la mia felicità durava un attimo ed ero come uno spettatore davanti al male che facevo. La svolta arrivò quando toccai il fondo. Quando non avevo più fiducia in niente e nessuno in questo mondo mi riscoprii solo; non rimaneva nulla di tutte le sicurezze che credevo di aver avuto fino a quel momento. Allora guardai in cielo e lì scoprii che non ero solo, che c’era qualcosa, qualcuno, che mi guardava dall’alto e, chissà da quanto tempo, continuava a ripetere di volermi bene; da allora i miei occhi iniziarono ad aprirsi, come anche il mio cuore, e mi fidai.
Ho voluto iniziare di proposito con il raccontare questa parte della mia vita poiché si è legata profondamente all’esperienza vissuta al campo. L’accoglienza di p. Francesco e p. Pasquale, la fraterna comunione con loro e con i ragazzi venuti, come me, a vivere quelle giornate meravigliose, la pace e lo splendido panorama della città di Amantea, sono riusciti ad aprire il mio cuore e a metterlo in ascolto. Fin dal primo giorno, con i vespri e le presentazioni, mi sono sentito pienamente a mio agio. Eravamo in pochi, appena quattro persone, ma certamente il Signore ha voluto che fosse così: ognuno con carattere diverso, con storie diverse, ma tutti con l’animo proteso verso Cristo.
“So a chi ho dato la mia fiducia”: queste parole sono impresse indelebilmente in me, ora più che mai. Non a caso proprio quando credevo di non avere più nulla, ho avuto la certezza che mi sbagliavo; tutto quello che pensavo di avere prima non era niente confrontato a quello che realmente possedevo, non a caso dando fiducia al mondo ero finito per sprofondare nella tristezza più cupa; solo allora ho avuto il coraggio di aprirmi e di chiedere aiuto. Io so a chi ho dato la mia fiducia! I giorni passati ad Amantea non sono stati semplicemente un’ulteriore conferma a quell’esperienza vissuta diversi anni fa, ma hanno fatto sì che io capissi, attraverso gli spunti di riflessione proposti ogni giorno, che il Signore mi conosce meglio di qualsiasi altro e mi ama così come sono. San Paolo e san Francesco d’Assisi non hanno fatto altro che dar fiducia alla voce che li chiamava. Così facendo il Signore li ha trasformati da carbone, sporco e fragile, in diamante, puro, prezioso e indistruttibile.
Una delle cose belle del campo è stata indubbiamente la mattina passata in montagna. Porsi in ascolto sembra così semplice quando ci si allontana dal caos cittadino, per andare dove l’aria fresca, il vento e la pace del bosco, ti fanno assaporare appieno le bellezze del creato.
L’esperienza di san Bernardino, insomma, è servita a capire: innanzitutto l’importanza di avere una guida spirituale che ti aiuti a percorrere le tappe del cammino che Dio ha scelto per te, poi, nelle distrazioni quotidiane, l’enorme bisogno di preghiera che c’è e, infine, che il Signore è fedele sempre e il suo amore nei confronti di ognuno è gratuito, incondizionato.
Per finire, credo sia doveroso ringraziare i francescani che mi hanno amorevolmente accolto al convento e dato la possibilità di vivere dei giorni fantastici e i tre amici con i quali abbiamo vissuto e condiviso questa esperienza unica, grazie davvero di cuore.
Il Signore vi benedica sempre.

Daniele S.

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