…siamo sempre abituati di parlare di gruppi ecclesiali e quasi mai di un cammino comunitario. Un cammino che si svolge su una strada, e della vita, e del mondo. Un cammino presuppone un’andatura, una tabella di marcia, delle pause, degli imprevisti, delle sorprese, delle contemplazioni. Io, questo cammino, l’ho iniziato 10 anni fa, in un giorno di ottobre che mai avrei pensato mi avrebbe portato a questo punto, con tanti occhi e visi che ho incrociato, che mi hanno arricchito, con cui ho condiviso la presenza di Gesù e di Dio. Si, Domenica, 22 Gennaio, ad Amantea nel ritiro di Giovani “Toccati dal Signore”, abbiamo condiviso l’esperienza e la prova di sentirsi chiamati da Gesù! Di fare esperienza con Lui, perché quando ti tocca, nella reciprocità del senso tattile, sei anche tu “costretto” a toccarlo….e non lasciarlo più. Ci siamo interrogati il perché delle sedie vuote, degli assenti, di fare un qualcosa perché, anche chi , per noia, per motivi seri o altro, non era presente gli cresca più forte la voglia di fare esperienza di Gesù in questo cammino di fraternità francescana. Il problema , serio e totalmente umano, è il “camminare” insieme a persone a cui ti leghi per le quali, l’affetto e l’amicizia, ti portano a distogliere lo sguardo dalla strada. Quando queste poi, cambiano strada, o ti deludono (tornano indietro), perdi il gusto del cammino…e devii pure tu. Ok ci sarà un ricalcolo che magari ti porterà nuovamente sulla strada di quel cammino…. Ma quella giusta sensazione umana dell’amicizia ti porta a dimenticare il perché “dei tuoi passi” ripiegandoli (e non curvando) sulla vanità di un incontro, fine a se stesso, se non gli dai il senso….del cammino!
Ad Amantea questa volta ho vissuto l’esperienza di Marco, molto simile alla mia…una new entry…si direbbe!!! Ok ci siamo appena incontrati all’incrocio e chissà quanta strada farà con noi…ma pure lui ad Assisi è stato toccato e vuole toccare e contagiare questo “dolce sentire…” Perché si da il caso che vedo compagni di viaggio come Fabio, Gioconda, Maria e Maurizio che li ho avuti accanto da sempre in tutti questi anni…eppure solo l’Amore per Lui ci ha sempre legati e fatti ritrovare!!! Non ci siamo mai programmati l’amicizia…ci siamo ritrovati, pianificati e toccati da Lui.
Nell’adorazione ho sentito un calore…..un senso di appartenenza ad un popolo e mi piaceva guardare intorno e riscoprire riflesso in ognuno dei presenti il Santissimo…. Si perché nella mia domanda perenne difronte a quel pezzo di pane “come un Dio si sia…ridotto a tanto per essere….amato….visto…toccato…e mangiato” avevo accanto persone che senza di Lui non avrei toccato e non mi sarei lasciato toccare. Si alla fine lui ti accarezza, come una mamma lo può fare ad un bimbo che dorme la notte….che magari viene chiamato nel silenzio..e nella sua genuinità e ingenuità sa già dire “eccomi!”
In fondo il sentirsi “chiamati”….e un po’ fare la sua Volontà nella nostra Gioia….e la Lode all’Altissimo non si può che unire al sussulto nel nostro cuore di felicità, perché mai e poi mai il “toccare” del Signore è violenza…..è carezza….con cui accarezza la nostra anima!
Il cammino più che il gruppo…perché se per caso tutti si fermassero, c’è sempre qualcuno che viene “toccato” come in una staffetta….e porta avanti il suo…TESTIMONE!!!!
Lui vi dia Fede Retta, Speranza Certa, Carità Perfetta
Alessandro