Cosi ho passato l’adolescenza vivacchiando, cioè senza fare specifici programmi o avere particolari obiettivi per il futuro, sforzandomi invece di riuscire nel miglior modo possibile in ogni mia attività quotidiana, che fosse la scuola o lo sport: ma questo non tanto per me, quanto per la mia famiglia, che molto si era spesa per la mia tranquillità; però ben presto ho cominciato a nutrire degli ideali personali troppo alti ed irreali e di conseguenza a soffrire quegli ambienti che frequentavo (scolastico, sportivo e degli amici) considerandoli superficiali e privi di valori e ai quali non riuscivo più ad adattarmi. In tal modo ho cominciato a chiudermi sempre di più, coltivando disprezzo verso chi non la pensava come me e provocando con questo comportamento molte sofferenze a me stesso e agli altri.
Con il passare del tempo la situazione è peggiorata sempre di più e se ci ripenso adesso solo un’ intervento esterno a me poteva aiutarmi ad uscirne e difatti cosi è stato: non un intervento qualsiasi però, ma quello potente e misericordioso di Dio. La modalità, se ci ripenso, mi sembra ancora oggi cosi ordinaria e allo stesso tempo cosi straordinaria: essa semplicemente consiste in un incontro assolutamente casuale con un frate che non conoscevo e che neanche avevo programmato di conoscere. Lo incontrai fuori da una vecchia ed isolata Chiesa in una fredda domenica dicembrina di qualche anno fa, mentre mi trovavo ad ammirare, con la tristezza nel cuore, un’incantevole paesaggio di montagna, quando all’improvviso una voce alle mie spalle mi invitò dolcemente a prendere qualcosa di caldo nella casa adiacente la Chiesa. Una volta all’interno una sua semplice domanda, del tipo “perché sei qui?”, mi scombussolò a tal punto da cambiare la mia vita: la mia risposta fu infatti una vera e propria esplosione, nella quale riversai tutto il dolore che portavo nel cuore e cosi confessandolo me ne liberai. Al dolore subentrò la gioia per un incontro che fu soprattutto l’Incontro (con la I maiuscola) con Dio, tanto che da li iniziò il mio cammino vocazionale, che mi portò a voler donare la vita proprio a quel Dio che si era presentato a me nella persona di un semplice frate.
fr. Luca Marcattili
Bella testimonianza, continua così che vai forte!
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