
Se
,per soddisfare la cura di se stesso ricercava stoffe pregiate e colorate, per
soddisfare l’invito di Cristo ricerca poi, nella valle assisana, le pietre.
Mi
viene da pensare alla diversa consistenza tra le due categorie di oggetti:
stoffe e pietre; stoffe per il proprio corpo sostituite da pietre per la Chiesa
di Cristo.
Questo
cambiamento di consistenza nell’oggetto di ricerca si ripercuote nell’esistenza
di Francesco; dal vivere leggero, soffice e colorato all’esistenza dura, forte,
massiccia e consistente.
Un
passaggio per nulla semplice ma che ha il sapore della decisione di chi è stato
affascinato e sedotto dall’Amore di Cristo.
Francesco
ben comprende che la risposta a questa chiamata è “stringersi a Cristo pietra
viva”(1 Pt 2,4) per diventare pietre
vive destinate alla costruzione dell’edificio spirituale quale è la Chiesa.
Francesco
ripara la Chiesa non più acquistando pietre ma rendendosi lui pietra viva,
pietra dinamica disposta a lasciarsi lavorare, abbellire, decorare per rendere
bello il Corpo ecclesiale di Cristo.
Dalla
stoffa alla pietra è la risposta a Cristo che chiama, è la prima risposta
vocazionale, il primo segno di concretezza alla chiamata che entra nella vita.
Lasciare
la ricerca di comodità, abbellimenti, cose leggere per una vita più solida, che
poggia i piedi sulla pietra che è Cristo e diventare noi stessi pietra.
Cristo
chiama uomini e li plasma per renderli più uomini, per renderli pietre sulle
quali poggiare la sua Chiesa.
Il
mondo, è stanco di uomini delicati e leggeri, attende questi uomini roccia,
questo esercito di pietre con un cuore di carne, sui quali poter poggiare la
loro fiducia, dei quali essere sicuri che siamo un riflesso dell’Amore
amorevole di Dio.
Rispondere
alla chiamata si può, anzi si deve…. Una storia di amore tra Dio e l’umanità.
Francesco
l’aveva capito scrivendo: “Il Signore mi diede…. “
fr. Rocco
Predoti
Meravigliosa metafora ke rende così palpabile un argomento tanto complesso...
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